Sadhaka Managgement

di Fabiana Salviato Consulente Senior Area Risorse Umane di MCS Consulting

Al XII Salone d’impresa, Venerdì 16 maggio u.s. il Prof. Parker  nel presentare il suo Sadhaka Management, ha affrontato il tema dell’importanza della “centratura su di sé” attraverso la meditazione che permette di guardarsi dentro per comprendere meglio noi stessi e contemporaneamente per essere più aperti alla comprensione degli altri, attraverso l’ascolto attivo, che ci aiuta a non prevaricare, ma a collaborare.

Le capacità di ascolto non sono innate, in genere però nessuno ci insegna a cogliere tutte le sfumature del linguaggio verbale e non verbale.
L’ascolto efficace, praticato attraverso momenti e fasi diverse, può:

- “aiutarci ad aiutare” le persone
- aiutare a trovare una soluzione efficace ai propri problemi o ai propri dubbi
- aiutare a risolvere situazioni critiche

Come potete indovinare cosa gli altri si attendono da voi se non siete abili nel farvelo dire?
Come potete ottenere fiducia se non sapete mettere gli altri a proprio agio “ascoltandoli”?
E come potete ascoltare gli altri se non sapete ascoltare voi stessi?

L’affermazione importante a mio avviso che ha fatto il Prof. Parker è che il tema della meditazione e dell’ascolto non è patrimonio esclusivo della filosofia orientale, ma che appartiene a tutte le culture. Mentre però attraverso l’utilizzo delle pratiche yoga questo importante argomento è stato coltivato e valorizzato, in altre culture (particolarmente in quella occidentale) si è persa la consapevolezza del valore del “tempo” utilizzato consapevolmente e in modo equilibrato.
La nostra vita, sia lavorativa che privata è sempre più frenetica, siamo “ostaggi” del nostro tempo, la velocità delle informazioni e la mole di input che arrivano da tutte le parti ci prendono la mano e non ci permettono di fermarci ad ascoltare:
- I segnali che ci invia il nostro corpo con un conseguente stile di vita scorretto che comporta disagi e malattie che potrebbero spesso essere prevenute
- I segnali che ci inviano le persone, sia in famiglia sia nella vita di relazione, impedendoci di godere della bellezza di un vero scambio affettivo e umano.

Quindi che si utilizzino le pratiche yoga o meno per ritornare ad essere più in contatto con la nostra e l’altrui essenza e per calare questi concetti nella vita relazionale in azienda possiamo affermare che attraverso la “centratura su sé stessi” possiamo diventare leader evoluti.

L’evoluzione del concetto di leadership oggi (tratto da materiale di MCS Consulting per la formazione in azienda):

Nell’attuale società in continuo divenire essere leader è fondamentale per stare al passo con i tempi e per adattarci ai continui mutamenti.
Essere leader significa essere in grado di realizzare quello che è davvero importante per noi personalmente e per riuscire ad essere influenti in ogni ambito della nostra vita. Ogni leader ispira gli altri ad unirsi a sé sul proprio cammino, altrimenti si è un viaggiatore solitario
La natura della leadership è propriamente relazionale
La sua qualità di fondo è nel mobilitare tutti coloro che sono coinvolti in questa relazione
Il suo valore autentico consiste nell’aver successo grazie all’alleanza positiva e creativa con l’altro
Il riconoscimento della leadership in una persona è frutto di una valutazione fatta dagli altri
Le persone che sono davvero alla guida di altre raramente sembrano pensare a sé stesse come “leader”; si focalizzano su ciò che deve essere fatto, sul sistema più ampio in cui stanno operando e sulle persone con cui stanno “creando”
Se succede il contrario vuol dire che c’è un problema, perché c’è sempre il pericolo di diventare “eroi nelle loro menti”
“Un dipendente della Hewlett-Packard che studiava la storia dell’azienda una volta chiese al co-fondatore David Packard di parlargli della sua teoria sulla leadership. Dopo una lunga pausa Packard disse: “non conosco teorie sulla Leadership: Bill (Hewlett) e io stavamo facendo solo quello che ci piaceva fare ed eravamo contenti che le persone volessero lavorare con noi”.
La leadership è il risultato dei grandi cambiamenti che si sono avuti nella concezione del management e sostituisce il vecchio modello del “command and control” che veniva adoperato per gestire le organizzazioni: si trattava di un sistema di tipo militare che era giustificato in un contesto culturale, sociale e politico completamente diverso da quello attuale.
Lo scopo dei leader nelle organizzazioni è quello di creare un contesto in cui le persone possono far emergere le proprie capacità, senza sminuire quelle degli altri.
Per creare coinvolgimento nei membri dobbiamo avere una visione condivisa, realizzabile, valida e che ispiri prima di tutto noi stessi e poi gli altri: se non siamo convinti per prima noi, sarà quasi impossibile influenzare gli altri, anzi rischieremo di essere presi per dei visionari, degli eccentrici o dei pazzi nella peggiore delle ipotesi.
Affinché la vision dei leader sia efficace e persuasiva deve essere sostenuta dall’esempio, da quello che si fa concretamente in quanto solo così si può essere una guida: l’elemento importante è che vi sia coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa per essere credibili ed ispirare fiducia.
Quindi la qualità di leader deriva da quello che facciamo e dal nostro modo di pensare, e non dal ruolo formale che rivestiamo all’interno di una organizzazione di qualsiasi natura essa sia: molte persone occupano una posizione autorevole senza per questo essere leader.
Concludendo: il messaggio importante che ci propone il Prof. Parker attraverso il Sadhaka Management è che in qualunque posizione lavorativa (a capo di un’azienda o solo collaboratori) o nella vita privata (in famiglia o con gli amici), imparando ad usare tecniche di auto-ascolto e di ascolto attivo siano esse orientali (yoga o altro) oppure approcci di meditazione più vicini alla nostra cultura, saremo in grado di essere padroni e non ostaggio dei “doveri”; in questo modo avremo una maggiore serenità per affrontare la nostra vita relazionale in modo più equilibrato e soddisfacente per tutti.