Standardizzare i prodotti

di Andrea Artiglia Partner Area Operation e ICT di MCS Consulting S.r.l.

Cosa mi spinge a scrivere queste note?
Essenzialmente, due affermazioni, tra di loro contrastanti, che sovente raccogliamo presso i nostri clienti o nel corso di convegni e incontri di vario tipo. Preciso che quanto segue si riferisce a prodotti tecnologici – beni durevoli si chiamavano una volta – e, in modo particolare, a macchinari e sistemi e impianti speciali:
a) nella nostra azienda abbiamo problemi legati alla forte incidenza della progettazione sul ciclo produttivo, alla continua ricerca e sviluppo di soluzioni nuove e/o prototipali: non riusciamo a standardizzare e stabilizzare i nostri prodotti
b) per converso, sappiamo che, per la natura stessa dei nostri prodotti, per la mission che ci siamo prefissi, è praticamente impossibile pensare, nel nostro settore/contesto, ad una standardizzazione dei prodotti … ergo … ce li teniamo così e conviviamo con questo scenario.
Voglio invece dimostrare che:
• è sempre possibile avviare un processo di standardizzazione su una linea di prodotti e/o sistemi; l’affermazione “nel nostro contesto…” non corrisponde al vero
• è necessario, direi mandatorio, per una azienda che persegua l’eccellenza nel proprio settore, ricercare non solo gli aspetti innovativi, quindi vincenti, nei propri prodotti per poterli affermare sui rispettivi mercati; occorre, una volta scaturita l’idea “vincente” – e noi italiani siamo imbattibili su questo – ricercare contestualmente anche il modo più efficiente per poterla realizzare. Come si dice: industrializzare il prodotto
• questo modus operandi non è per nulla scontato, non si attiva automaticamente: occorre pensare e sviluppare il progetto, in tutte le sue fasi, secondo criteri e regole ben precisi
• questo modo di operare presenta un problema: richiede tempi di sviluppo e progettazione del prodotto più lunghi perché il progetto deve essere strutturato e sviluppato secondo determinate modalità, perché l’azienda si deve dotare di tutta una serie di “tools” – soluzioni ripetibili, standardizzate: deve cambiare completamente il modo con il quale progetta i propri prodotti
• a fronte di questo pedaggio che l’azienda deve pagare, come sempre succede, la stessa potrà poi godere di notevoli benefici.
La dimostrazione consiste nelle seguenti considerazioni
Perché standardizzare:
• Per ridurre i costi produttivi sia del prodotto che dei relativi processi produttivi
• Per ridurre i tempi di attraversamento (time to market)
• Per ottimizzare gli standard qualitativi (“0 difetti”)
Standardizzare significa:
a) CREARE UN CONFIGURATORE DI PRODOTTO STRUTTURATO
• Definire le famiglie di prodotti
• Definire la struttura delle famiglie (N° di livelli – strutturazione del prodotto)
• Definire le regole di configurazione del prodotto

b) SVILUPPARE E PROGETTARE SECONDO CRITERI STANDARD:
• Definire i criteri e le regole di standardizzazione del progetto
• Definire i gruppi standard
• Definire i moduli/gruppi funzionali standard
• Definire le regole di configurazione del prodotto partendo dai gruppi e dai moduli standard
• Soluzioni standard e soluzioni personalizzate: definire le frontiere, le interfacce e le regole di gestione delle personalizzazioni

c) INDUSTRIALIZZARE I PRODOTTI:
• Regole e criteri di industrializzazione (COSA/COME/QUANDO)
• Creazione degli standard (soluzioni costruttive e produttive: piattaforme e moduli standard – archivi/anagrafiche di componenti e criteri di normalizzazione)
• Regole di gestione del progetto: sviluppo del concept/studio di fattibilità – prototiping e rilascio – industrializzazione
• Pianificazione e gestione del progetto (tempi-costi-risultati)
• Scelte make or buy e organizzazione della supply chain e delle attività produttive interne