Staffetta padre figlio

di Fabiana Salviato Consulente Senior Area Risorse Umane di MCS Consulting Srl.

IL BILANCIO DELLE COMPETENZE DEI POTENZIALI SUCCESSORI NEI PROGETTI DI CONTINUITÀ GENERAZIONALE IN AZIENDA.

Il “passaggio” generazionale in azienda è un processo che andrebbe sempre programmato per tempo poiché i tempi per una corretta successione possono durare dai 3-5 fino ai 10 anni. Per questo motivo è più corretto parlare di “continuità” generazionale, in quanto il passaggio del testimone da padre a figlio spesso ha successo solo se il cambiamento è graduale e programmato per tempo.

È importante ricordare che la capacità imprenditoriale non si eredita, anche se per molti successori l’esempio del papà è importante in un processo di identificazione/imitazione che portano il figlio a sviluppare (quando ne abbia le attitudini) un proprio spirito imprenditoriale che gli permette di continuare con successo il percorso paterno.
Le statistiche indicano un’alta percentuale di insuccesso legata ad un processo di continuità generazionale non corretto, ovvero molte aziende chiudono o falliscono dopo pochi anni dal passaggio del testimone e questo spesso viene attribuito alla incapacità dei successori. Ma non sempre è così, magari questo succede perché in quanto figli dell’imprenditore vengono mandati alla sbaraglio pensando che ereditando l’azienda ereditino automaticamente anche le capacità di gestione.

La possibilità di gestire l’azienda di famiglia non può essere data ai figli solo per “diritto di nascita” devono dimostrare di essere all’altezza, altrimenti per il bene dell’azienda e per mantenere il suo valore sociale sarebbe meglio affidare la guida a manager capaci.
Ci sono casi eclatanti in cui il figlio successore è subentrato naturalmente e con successo al padre in un processo automatico e naturale, ma spesso è necessario preparare gradualmente tutti gli attori coinvolti nel processo di continuità :
- l’imprenditore, affinchè condivida correttamente le proprie conoscenze/competenze di governo con il figlio
- il successore, attraverso un’analisi delle sue competenze e aspettative per verificare la predisposizione ad affiancare il padre nella gestione e in futuro ad essere il continuatore dell’azienda.
- l’azienda, per affrontare i cambiamenti senza resistenze

L’obiettivo del bilancio delle competenze è:
- Ottenere una valutazione delle potenzialità/attitudini dei figli dell’imprenditore, finalizzata ad un loro corretto posizionamento nell’assunzione di ruoli di governo dell’azienda.
- Progettare la futura governance aziendale attraverso un percorso formativo dei successori, allo scopo di consentire loro di acquisire le competenze manageriali necessarie per una corretta assunzione dei ruoli.

Per preparare i successori al loro futuro ruolo di governance ci sono due strade possibili:
- Laddove fosse possibile, sarebbe utile permettere ai figli di fare alcuni anni di esperienza in altre aziende, possibilmente strutturate, con la possibilità di intraprendere un percorso di crescita e acquisire competenze manageriali. Questo darebbe loro di acquisire una visione più ampia delle organizzazioni e dei business cosicchè, una volta entrati nell’azienda di famiglia, potrebbero guidare l’organizzazione con autorevolezza e non con autorità, ispirando il committment dei collaboratori.
- Laddove invece i figli vengano inseriti direttamente in azienda avranno necessità di crescere attraverso il training on the job, lavorando su attività specifiche dell’azienda e su progettualità di tipo “tecnico”, organizzativo e gestionale

Il bilancio delle competenze permette di capire come sviluppare e valorizzare le competenze delle persone per essere efficienti ed efficaci nel proprio ruolo all’interno dell’organizzazione, considerando i punti di forza e di debolezza di ognuno.
La finalità immediata del processo di mappatura/misurazione delle competenze è realizzare una fotografia oggettiva delle competenze possedute dalle persone, e il suo scopo ultimo è lo sviluppo e la crescita.
Sviluppo e crescita che potranno essere favoriti dall’affiancamento di specialisti che attraverso il mentoring, il tutoring, il coaching e il counselling potranno accompagnare i successori on the job permettendo loro di fare esperienze concrete confrontandosi con chi può trasmettere loro esperienze e metodologie strutturate e manageriali.